L’Italia è al 27° posto su 37 Paesi e si dimostra ancora debole in materia di sostenibilità. Superiori alla media i valori di integrità e adeguatezza. Al primo posto i Paesi Bassi, ultima la Thailandia
Sono ore vissute sull’ottovolante per il Conte due. L’incontro di maggioranza, in particolare, fortemente chiesto da renziani e pentastellati, punta a trovare un punto di incontro sulle misure che andranno a caratterizzare la prossima manovra. Si delineano due assi, alla ricerca di una mediazione: da una parte M5S-Italia Viva; dall’altra quello Conte-Partito democratico. Un braccio di ferro tutto interno al governo a pochi giorni dal voto in Umbria, primo banco di prova della nuova maggioranza giallo rossa
Come mostra con assoluta evidenza quel che è accaduto negli ultimi mesi, è la variabile politica a condizionare (in positivo o in negativo) una parte tutt’altro che secondaria dello spread. In sostanza, se i mercati percepiscono che le fibrillazioni politiche della scorsa come dell’attuale maggioranza possano mettere a repentaglio la stabilità del governo, chiedono al nostro paese un “extra” in termini di rendimento per compensare il rischio
L’articolo del dl imprese dedicato alla questione dell’immunità penale per l’ex Ilva, ora Arcelor Mittal, dovrebbe uscire fuori dal decreto imprese, in sostanza sarebbe ‘stralciato’, a fronte dell’impegno del governo ad affrontare l’argomento in un’altra sede, con un strumento, o provvedimento, ad hoc.
Non piace al Movimento 5 stelle la stretta sulle partite Iva prevista nel decreto fiscale. Ma anche il premier Giuseppe Conte, il leader di Italia Viva Matteo Renzi e il segretario della Lega Matteo Salvini si schierano a difesa dei lavoratori autonomi
La missione, organizzata dall’Associazione internazionalizzazione commercialisti ed esperti contabili (Aicec) con il patrocinio del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti ed esperti contabili, verrà presentata a Roma nel corso di una conferenza stampa introdotta e moderata dal senatore dem Francesco Giacobbe
Il deficit è invece sceso al 2,2% del Prodotto interno lordo, dal 2,4% del 2017. Nella sua seconda notifica dei dati definitivi del 2018 l’Ufficio statistico dell’Unione europea conferma la seconda posizione del nostro Paese nella classifica del peggior debito nazionale in Europa, superato solo dalla Grecia (181,2% del Pil)